OPERA



Permanent installation
Falcomatà Seafront
Reggio Calabria,Italy
2020

Opera is the public art permanent installation on Reggio Calabria’s seafront, promoted and commissioned by the local Municipality and the Metropolitan City.

The installation was created to celebrate the contemplative relationship between place and human beings through the language of classical architecture and the transparency of the Absent Matter. The open wire-mesh structure offers a new monument fully crossable and accessible to locals and visitors alike.

Opera is a monument to contemplation through which the place further defines itself. Tresoldi plays with the grammar of classical architecture – as well as with the transparency of the wire mesh – to research new visual poetics in dialogue with the surroundings and the viewer. The pillars, Western cultural heritage’s founding archetypes, compose a courtly frame allowing for a further interpretation of the park.

The installation is also the physical outcome of Tresoldi’s reflections on architectural composition and decomposition. The dialogue between the installation and its location can be seen through the colonnade’s distribution, which intentionally does not match the park’s. Similar to a musical counter-melody, their overlapping suggests two different melodies played at the same time. Walking through the park, the visitor encounters harmonies and contrasts between the two architectural systems.

Opera è l'installazione permanente di arte pubblica sul lungomare di Reggio Calabria, promossa e commissionata dal Comune e dalla Città Metropolitana.

L'installazione nasce per celebrare la relazione contemplativa tra il luogo e l'essere umano attraverso il linguaggio architettonico classico e la trasparenza della Materia Assente, espressa tramite la rete metallica. L'architettura aperta offre un nuovo monumento attraversabile e completamente fruibile a cittadini e visitatori.

Opera è un monumento alla contemplazione attraverso cui il luogo definisce ulteriormente se stesso. Tresoldi gioca con la grammatica dell’architettura classica e la trasparenza per ricercare nuove poetiche visive in dialogo con il paesaggio circostante e i visitatori. Le colonne, archetipi fondanti del retaggio culturale occidentale, compongono una cornice aulica che conferisce al parco un’ulteriore chiave di lettura.

L'installazione dà forma inoltre alle riflessioni di Tresoldi sulla composizione e decomposizione architettonica: il dialogo tra l'installazione e il luogo si manifesta nella logica distributiva del colonnato che non si adegua del tutto a quella del parco. Simile al controcanto in musica, la loro sovrapposizione funziona come due melodie diverse ascoltate nello stesso momento: attraversando il parco il visitatore incontra armonie e disarmonie tra i due sistemi architettonici.